Tante storie magiche
UNA LACRIMA, UNA SMORFIA, UN SORRISO di Franca Caiano
Ci sono momenti troppo difficili da affrontare, soprattutto in solitudine. Quella assoluta, che ti fa vivere da reclusa e non ti permette di compiere quel passo avanti verso gli altri. Rimani chiusa in te stessa e la mascherina ne completa la distanza. È destabilizzante perdere la persona con la quale hai passato gran parte della tua vita, difficilissimo da spiegare e per gli altri da comprendere. Oltre che per la morte in sè, anche per un complesso di sensazioni, sensi di colpa, rabbia, dolore, impotenza. Adesso ti penso, ma non ti cerco più, sei tu che ti affacci nei miei sogni e mi accompagni per un tratto. A volte sei discreto, altre volte irrompi con la forza delle tue parole, mi scavi dentro e poi te ne vai. Mi manchi. Non c’è parola che descriva meglio la tua assenza. Senza di te ogni cosa acquista un significato diverso, praticamente inutile. Ci sto provando, a vivere intendo e farò il possibile per meritare di essere sopravvissuta a te. Osservo la tua sedia rimasta nella stessa posizione di fronte a me e mi chiedo come tutto ciò sia stato possibile, come qualcuno l’abbia permesso e l’intensità di questi miei pensieri disordinati racchiudono tutto il rimpianto di te. Dopo due anni ancora mi stropiccio gli occhi. Mi sento come un sacco vuoto dove ognuno butta qualcosa che può essere un fiore, un sasso, una parola e io di volta in volta raccolgo oppure mi scanso…con una lacrima, una smorfia o un sorriso.
Avrei bisogno di qualcuno che mi facesse ridere, che non considerasse la mia età come un ostacolo, senza pregiudizi o regole. Vorrei vivere l’attimo per non continuare, lentamente, a morire dentro. E intanto lotto ogni istante per mantenere quella lucidità che mi fa rabbrividire se penso al futuro, ma tuttavia mi mantiene viva e capace di ragionare e prendermi cura di me stessa. Un giorno dovrò fare pace col cuore e col cervello, ma sarà sempre troppo tardi.