Tante storie magiche
PARIGI E LA CESTA DI VIMINI
La cesta di vimini… ancora li, ancora posizionata sul grosso mobile di legno di noce a ricordare uno dei viaggi più belli della mia vita.
Fa un caldo terribile, non trovo la strada… ma perché a Milano ci sono quartieri dove le strade sembrano tutte uguali? La Nico non arriva, io sono finalmente approdata in un grosso parcheggio libero (e meno male che in questo quartiere non bisogna girare per ore sperando che qualcuno molli il metroquadro conquistato col sudore) e non ho la più pallida idea di dove andare. La chiamo, è in ritardo, sta arrivando a piedi alla velocità della luce, nel frattempo mi guardo intorno… non c’è molto è un quartiere nuovo sorto attorno a uno dei punti metro più trafficati della città, eppure è come essere in campagna, circondati dal verde e dal rumore in lontananza dello scorrere del Lambro.
Arriva di corsa, e finalmente entriamo, è qualche settimana che non ci vediamo tutte e tre…
Oggi finalmente ho rivisto Francy tornare alla vita! Oggi finalmente abbiamo incassato il sì del marito finalmente rilassato dopo i mesi difficili che ha dovuto affrontare, possiamo uscire, possiamo tornare a sederci in una pizzeria e parlare di tutto e di niente e ridere, ridere per ore come abbiamo sempre fatto. Oggi finalmente il rosso, il colore dell’energia e della passione è tornato presente su abiti e trucco, perché il rosso è il simbolo della vita.
Due ore in un fresco giardino milanese, quelle case che a Milano non si immagina nemmeno che esistano perché la metropoli ingloba e a volte tritura, quelle case che sembrano fuori dal mondo eppure sono a poche centinaia di metri da strade trafficate, sedute in giardino a parlare. Quanto tempo che non vedevo la signora Marianna, 91 anni e la freschezza e la vitalità di un’adolescente. La signora Marianna bellissima come quando l’ho conosciuta nella sua bellissima casa del centro… e lei elegante e simpaticissima come allora ci ha ricordato 3 ragazzine 16enni al ritorno da un viaggio a Parigi con al braccio le ceste di vimini.
Mi ero quasi scordata quel viaggio, oggi la cesta contiene libri, non so mai dove metterli e sono finiti pure sul pavimento nella cesta di vimini, lei tira fuori quella di Francy non possiamo non ridere tutte e tre. Eravamo tornate quasi tutte da Parigi con la cesta, li si usa, la spesa al mercato è ancora un must. Gli abitini a fiori, la cesta al braccio, un libro tra le mani… la parigina doc che è in me ha vagato con la mente e si è proiettata per qualche ora tra i ricordi adolescenti del primo viaggio da sole (anche se accompagnate da 2 insegnanti in gita scolastica). Com’era diversa Parigi vista per la prima volta da sola, senza mamma e papà, com’era diverso il mondo.
Come possono cambiare le cose in pochi minuti…
Ma l’importante ora è che la leonessa sia tornata di prepotenza a ruggire, quando Sarabi grida la sente tutta la savana! E finalmente si torna alla vita, piano piano, senza correre come Mennea, ma alla fine raggiungendo il traguardo più grande riprendere in mano cartina e libro d’arte e guidare i gruppi nel mondo più amato.
Da oggi si torna a scrivere, si torna a raccontare, ad avvicinarsi con garbo e delicatezza alle storie di ogni giorno, e ancora una volta partirò da Veronesi, da qualcosa all’associazione collegato perché non c’è notte così lunga che impedisca al sole di sorgere ancora (cit.)
Ma questa… è un’altra storia!