Tante storie magiche
Ombra – Scritto da T.M.S. Arcangeli
《Mi faccia dire quello che ho visto!》. Avrà ripetuto questa frase un’infinità di volte mentre camminavo a passo spedito sul marciapiede affollato. Quella donna aveva preso la mia mano all’improvviso. Diceva che poteva rivelarmi cosa mi riservasse il destino. Aveva gli occhi sbarrati! Cercavo di allontanarmi, ma quella apparizione improvvisa non mi dava pace, mi inseguiva con persistenza e furia. Girai l’angolo e udì la sua voce insistente, lontana e appena udibile che proferiva: 《Attenzione alla corsa!》. Rabbrividii. Che ne sapeva lei di me? Come aveva indovinato che ogni giorno praticavo quel tipo di sport? Continuai a camminare stordita. Era ancora molto presto ed ero uscita soltanto per comprare il giornale. Decisi di tornarmene subito a casa. Quella frase mi aveva colpito come un fulmine a ciel sereno. Appena arrivata, mi tolsi subito le scarpe e andai a prepararmi una tazza di caffè doppio. Quelle brevi parole si erano impossessate della mia anima e della mia mente in modo da escludere ogni altro pensiero. Guardavo un cucchiaio che avevo poggiato sopra il tavolo della cucina mentre una mosca gironzolava in aria senza alcuno scopo. Le mosche sembrano sempre un po’ smarrite, turbate ed era esattamente così che mi sentivo in quel momento. Mi girai e mi misi ad ammirare i mobili che mi circondavano nell’appartamento. Vivevo in quella abitazione da diversi anni ormai e quel posto mi piaceva nei suoi minimi dettagli. Ancora riuscivo a sentire il profumo di legno del pavimento che si liberava nell’aria. Era un odore che rammemorava il primo giorno che misi piedi lì. Un ricordo che permase straordinariamente immutato nel tempo. Conoscevo appena i vicini che abitavano in quel palazzo, perché li vedevo propositamente di rado. Ogni tanto sentivo dei rumori che provenivano dall’esterno, ma quando decidevo di uscire di casa avevo la fortuna di non incrociare mai nessuno. Per dire la verità facevo in modo che questo accadesse: aspettavo la loro assenza per farmi presente. Ogni mattina andavo a fare la mia corsa giornaliera e questo, per me, era il momento più bello della giornata. Ma quella mattina, quando decisi di andare a comprare il giornale, tutto cambiò. Quella frase mi aveva colpito e sconvolto in maniera decisamente negativa. Decisi di non uscire di casa per un po’. I giorni passavano pigri e tormentosi. Avevo paura di correre. Mi rendevo conto, tuttavia, di essere intrappolata e non avevo la forza di reagire. Il tempo passava, ma quella brutta sensazione si era impossessata di me, ero stregata da quella frase assurda detta da una persona tristemente sconosciuta. Non riuscivo più ad addormentarmi, avevo un insonnia perenne nonostante il mio organismo avesse il reale bisogno fisiologico di dormire. Il mio aspetto, con il tempo, cambiò. L’unico colore che avevo sul mio viso affaticato, dall’incarnato spento, erano le gonfie occhiaie nere che apparvero sotto i miei occhi. Ero sempre stanca, irritata. Mi ero dimagrita. Non rispondevo più al telefono. Diventai la preda e allo stesso tempo il cacciatore. Le notti passavano e non riuscivo a chiudere occhio. Decisi di prendere dei farmaci. Provai alcune gocce il primo giorno e nonostante mi sentissi un po’ intontita, non mi addormentai. Ero come sotto l’effetto di un incantesimo malefico. Dopo alcuni giorni, decisi di aumentare il dosaggio. Qualcosa andava fatta e questo era letteralmente il mio unico rimedio. L’effetto fu quasi istantaneo. Mi sentivo leggera come se la stregoneria stesse perdendo la sua forza. Iniziai ad addormentarmi piano piano e pensai istintivamente alla mia corsa. Iniziai a correre nel sonno come non avevo mai corso in vita mia. Ero veloce, in forma, piena di energia. L’allegria mi consumava. Ero estasiata, non ci potevo credere. Finché non diedi il mio ultimo respiro e da quel sogno non mi svegliai mai più.