Tante storie magiche
MAGICO INCONTRO
Racconto di Simona Maria Corvese
L’altro giorno sfogliavo un album di fotografie dello scorso Natale e il mio sguardo si è soffermato su una foto in particolare, che ritrae mi figlia in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, abbracciata da Babbo Natale.
Ricordo che quel giorno l’avevamo portata alla casa di Babbo Natale ai giardinetti di Porta Venezia. Dopo il tradizionale saluto a Babbo e la consegna della letterina, ci eravamo incamminati verso il centro, fino a raggiungere il Duomo. Era il giorno di Sant’Ambrogio e in Galleria alcuni maxi schermi stavano trasmettendo la prima della Scala in diretta. Arrivati all’altezza di “Biffi”, vidi attraverso la vetrata, seduto nella veranda esterna, Babbo Natale. Stava sorseggiando una cioccolata calda.
Feci per segnalarlo a mia figlia ma un ragazzino down sui 13 anni mi precedette, con la sua esplosione di gioia contagiosa.
“Papà c’è Babbo Natale!”, esclamò al culmine della felicità poi incollò il nasino alla vetrata della veranda, cercando di attirare l’attenzione di Babbo Natale. Ci riuscì, tant’è che l’uomo fece cenno al padre del ragazzo di aspettarlo. La voce squillante del ragazzino attirò anche l’attenzione di molte altre persone, che si fermarono ad aspettare Babbo.
Quando uscì, il ragazzino lo abbracciò al culmine della gioia e scambiò con lui alcune parole.
In quel momento non potei fare a meno di osservare l’espressione di tenerezza e commozione del padre del ragazzino. Babbo Natale aveva ancora fatto cenno al padre del ragazzo di non mettergli fretta e lasciò che il ragazzino gli raccontasse tutto quello che voleva.
Poco dopo li vidi allontanarsi nella folla della galleria, tenendosi per mano e con un’espressione davvero felice e piena di tenerezza.
Subito dopo Babbo Natale abbracciò mia figlia, le disse che era una brava bambina e fece una foto con lei, che teneva in mano un cristallo di neve (di polistirolo) donatole quel pomeriggio dall’elfo Ilbereth, il segretario personale di Babbo, alla fabbrica di Babbo Natale.
Insieme a mia figlia molte altre persone, tutte adulte, vollero abbracciare Babbo Natale. Nel loro abbraccio tutti espressero le loro preoccupazioni all’anziano signore dalla lunga barba candida.
La coppia di giovani fidanzatini prossimi al matrimonio, espresse il desiderio di avere presto un bambino, ma erano entrambi precari. Due signore mature dissero che erano disoccupate. Una signora anziana disse che avrebbe desiderato diventare nonna e portare il nipotino a far visita a Babbo Natale. Purtroppo il figlio sposato aveva problemi sul lavoro e questo progetto rischiava di essere procrastinato.
In ognuno di quegli abbracci lessi istanti di profonda felicità. Una volta sfogate le preoccupazioni individuali, la gioia era riuscita comunque a prendere il sopravvento.
È l’effetto che fa Babbo Natale a tutti, bambini e adulti. È la magia del Natale? È la magia di Babbo Natale?
Io penso che sia una magia che possiamo fare tutti, in qualsiasi periodo dell’anno, semplicemente mettendoci nella disposizione d’animo di essere disponibili ad ascoltare gli altri.
Chiudo l’album delle foto di Natale e penso che in fin dei conti non è così difficile vivere una storia magica che rimarrà a lungo nei nostri ricordi.
Se si è disposti ad aprire i nostri cuori all’ascolto si possono vivere tante storie magiche e farle vivere anche agli altri.