Tante storie magiche
La ragazza dai capelli nero corvino
Quante volte avevo visto quella ragazza dai capelli nero corvino entrare dal fioraio che si trovava proprio davanti al bar dove facevo colazione ogni mattina? Era una donna di statura media, magra, bianca, vestita sempre in maniera elegante. Potevo ricordarmi nei minimi dettagli il vestito che aveva addosso in una determinata giornata, ma non avrei mai potuto descrivere la sua faccia, perché non l’avevo mai vista. Quali erano i colori dei suoi occhi? Aveva il naso grande o piccolo? Le labbra erano grosse o sottili? Purtroppo non potevo rispondere a tutte queste domande… La vedevo sempre attraverso la grande vetrata trasparente del Caffè mentre facevo colazione. Lei camminava a passo sostenuto e non parlava mai con nessuno. La gente, tuttavia, la guardava, ma lei sembrava non rendersene conto. Magari era sempre sovrappensiero, magari non gliene importava niente degli altri. Era forse bella? Mi piaceva pensare di sì. Perché non riuscivo mai a vedere il suo viso? Alcune volte aveva il capo girato dall’altra parte e altre volte la sua immagine veniva nascosta da una qualche apparizione o da un mezzo di trasporto che attraversava improvvisamente la strada. Fatto sta che la sua faccia io non la potevo descrivere. Dal fioraio lei ci andava sempre alla stessa ora. E io l’aspettavo ogni giorno con impazienza. Il negozio era bello e raffinato. Si trovava proprio davanti al Caffè, dall’altra parte della strada. C’era chi entrava per comprare dei fiori per la propria casa, chi doveva semplicemente fare un regalo e chi voleva soltanto curiosare e sentire il buon profumo di una primavera che ancora non c’era. La ragazza dai capelli nero corvino non si dilungava molto. Usciva sempre dal negozio con gli stessi tipi di fiori in mano, un mazzo di tulipani. Erano soltanto i colori a cambiare. Ma anche quando se ne andava io non riuscivo mai a vedere il suo viso. Vedevo soltanto questa immagine che arrivava e poi partiva, senza lasciarmi impressa nella memoria una qualunque sembianza. Esattamente come fanno gli spettri oscuri senza volto. Decisi, così, che il giorno dopo l’avrei seguita e che sarei entrata dal fioraio insieme a lei. Dovevo vedere la sua faccia, dovevo guardarla negli occhi…quella donna mi sembrava tanto reale quanto inesistente, a volte luce, altre volte opacità. Era avvolta in un mistero infinito. Il giorno seguente feci colazione più veloce del solito e mi misi ad aspettarla. La giornata era bella e il cielo era di un blu così intenso da risultare quasi accecante. Abbassai gli occhi e la vidi in lontananza. Camminava in fretta, come al solito, e guardava un foglio di carta che aveva in mano. Mi alzai velocemente, presi la mia borsa e mi diressi verso l’uscita. La ragazza era appena entrata dal fioraio e riuscì a vedere soltanto i suoi bei capelli nero corvino. Cercai subito di attraversare la strada ma dovetti aspettare il passaggio di un autobus di linea che mi sembrava più lungo del solito. Passato il pullman, riuscì a entrare dal fioraio. Il negozio era più elegante di quanto immaginassi. C’era un odore meraviglioso di fiori nell’aria e in fondo si sentiva uno dei notturni di Chopin. Io amavo le sue composizioni, dolci e rilassanti, belle e malinconiche. Mi misi a cercare la ragazza, ma non la vedevo da nessuna parte. I miei occhi si soffermarono su alcuni tulipani color viola. Erano i fiori preferiti di quella donna misteriosa. La musica continuava a suonare e io continuavo a cercarla con lo sguardo. Il negozio non era così grande e nonostante ciò non riuscivo a vederla. Il fioraio, un uomo elegante e maturo, mi guardò come se già mi conoscesse e mi disse: 《Sono arrivati dei bellissimi tulipani stamattina, cara Signora.》. Feci un sorriso e non dissi nulla. L’uomo continuò: 《Faccio il solito bouquet?》. Feci finta di non aver sentito la domanda e gli chiesi: 《Cercavo la ragazza che è entrata in questo negozio poco prima di me.》. Il fioraio mi sorrise con uno sguardo sorpreso e mi disse: 《Ma quale ragazza, gentile Signora? Qui ci siamo solo io e Lei, un vecchio fioraio e la sua più fedele cliente dai capelli nero corvino.》.
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