Tante storie magiche
IL PARTY DI NATALE
Essere un’ “Expatriate” per studio o lavoro è difficile soprattutto nel periodo delle feste se non si ha la possibilità di rientrare nel proprio paese e si è costrette a trascorrere le feste di Natale lontano dai propri affetti.
Però se vissuta con entusiasmo e come grande opportunità di vita l’esperienza da “Expatriate” può avere molti vantaggi, nuovi amici, nuove tradizioni da mescolare alle nostre, nuovo tempo da interiorizzare, apprendere vivere a fondo, guardando al nuovo con gli occhi di chi coglie l’attimo e lo fotografa con l’anima.
Parigi, 23 Dicembre 1993
Il cielo è grigio, quel grigio luminoso che costringe a mettere gli occhiali da sole anche in inverno, nevicherà, è la luce tipica di un giorno di neve, il freddo è pungente, l’aria frizzante sulla “rive gauche” lungo la Senna mi costringe a stringermi nel cappotto per allontanare un brivido.
Forse non è stata una grande idea indossare già il vestitino rosso scollato comprato per l’occasione in quella deliziosa boutique di Boulevard Haussmann e le décolleté bianche per risparmiare tempo, con la neve che sicuramente inizierà a cadere tra poco trovare un taxi per rientrare sarà quasi impossibile, e per il party fra poche ore mi mancano ancora delle cose… ma perché non mi muovo mai per tempo?!
La vita notturna qui è bellissima, la città delle luci, la Ville lumiere, la scelta di locali e ristoranti dove organizzare un party di Natale con gli amici è vastissima, ma si sa… un invito a una festa casalinga più raccolta e tranquilla fa sicuramente felici tutti e chissà, magari può aiutare ad ampliare la propria rete di amicizie e contatti di lavoro (organizzare cene ed eventi è il mio hobby preferito).
I party più riusciti sono sempre quelli che non ti aspetti, dove l’originalità è di casa.
Il 23 Dicembre è il giorno ideale, non si ha lo stress della vigilia, è l’ultimo giorno di lavoro quasi per tutti, e tutti saranno felici di vedersi prima di mettersi in viaggio per raggiungere qualcuno lontano, o prima di mettersi ai fornelli per la cena del 24, o ancora utilizzare la giornata per la corsa ai regali, qui vige una regola fondamentale “festeggiare senza regole”, Parigi in fondo è sempre Parigi la città del controsenso, la città di tutto e il contrario di tutto, una città che sento assomigliarmi molto.
Ce l’ho fatta, ultimi acquisti effettuati, ora si corre a casa a dare gli ultimi ritocchi alla serata che voglio sia riuscitissima perchè cosa c’è di più bello che vivere l’allegria delle feste davanti all’albero acceso scambiandosi piccoli doni?
La neve scende dietro ai vetri, la città è illuminata a festa, l’appartamento tutto nei toni del bianco, l’albero quest’anno l’ho voluto bianco, rosa e oro antichi, colori tenui ma molto eleganti e tra le decorazioni appese ai rami dei globi di vetro contenenti delle piccole orchidee bianche e rosate gli regalano il tocco chic e originale che volevo.
Controllo la lista degli invitati un bel connubio di amici, artisti e creativi di vari campi e specialità, è piacevole essere responsabile di incontri che vanno a buon fine nel lavoro come nel privato.
Il buffet è pronto, per fortuna qui l’importante è lo stare insieme, nessuno si aspetta il pranzo di Buckingham Palace, e un buffet ordinato nei negozi di fiducia fa sempre la sua bella figura e soprattutto cosa non da poco semplifica la vita a chi in cucina è assolutamente negata, ma così nessuno lo saprà mai.
Baguette fragranti e formaggi non possono certo mancare accanto alle bianche “stelle di Natale” che adornano il tavolo del buffet e stanno benissimo in compagnia di sushi, dei meze mediorientali del Marais, di brezel, burro, salmone e insalate varie.
Gli ospiti arrivano uno dopo l’altro, qualcuno in ritardo perché c’è traffico (Parigi è un delirio), perché ha tardato l’ultima sera in ufficio o perché non arrivava la baby sitter, ma alla fine siamo qui davanti all’albero con il calice in mano a brindare insieme a questo bellissimo Natale.
“Che meraviglia quest’albero, complimenti per il party, un’organizzazione perfetta”
Alzo lo sguardo, due occhi verdi meravigliosi e un caldo accento che mi fa sentire immediatamente aria di casa!
Forse è vero quel che si dice… Natale è magico, e a Natale tutto è possibile, con il mio desiderio di combinare incontri piacevoli, alla fine senza sapere come, ho combinato il mio.
Parigi, 24 Dicembre 1993
Un delizioso bistrot in Quai de Valmy, un invito a cena la vigilia di Natale… e anche se lontana da casa un po’ di “casa” ora è qui con me.
Buon Natale!
Silvia