Tante storie magiche
ALL’OMBRA DI NOTRE DAME
“Che Parigi esista e qualcuno scelga di vivere in un altro posto nel mondo sarà sempre un mistero per me!” — Midnight in Paris —
Parigi, Estate 1986 “Era la mia prima estate da sola, l’estate in cui finalmente lontana da casa, con nuovi amici, nuove esperienze ho iniziato a sentirmi grande. L’insegnante parla, racconta la storia della Cattedrale Gotica, quella cattedrale le cui fondamenta furono poste nel 1136. Ho 16 anni e sinceramente 1 ora di spiegazione davanti al portone la trovo piuttosto noiosa. Guardo in direzione della Senna, una bella ragazza con costume Provenzale suona una fisarmonica, molte coppie si avvicinano ad ascoltare la melodia tipica di ogni angolo di strada Parigino, la guardo incantata, la mente vaga, si allontana dalla spiegazione, gli occhi assaporano tutto ciò che circonda la cattedrale. Le campane suonano, i rintocchi di mezzogiorno mi riportano alla realtà, è ora di pranzo. -Vite, vite, allons- Il gruppo si ricompatta, scatto ancora una foto… -E’ fatta apposta per mettere fretta questa qua, 1 ora a parlare e poi non ti da nemmeno il tempo di fare una foto- Gli occhi scuri, il meraviglioso sorriso che si apre sul viso abbronzato, appena ha una scusa cerca di parlarmi, me ne sono accorta dal primo giorno di arrivo al college. -L’ho scattata lo stesso, chissà com’è venuta…- -Andiamo, svelta o la dovremo rincorrere- Mi prende la mano, ridendo corriamo verso il gruppo, il sole è alto, Parigi accende i suoi colori solitamente pacati ma che assumono carattere, un carattere proprio con le giornate di sole.
-Ragazzi siete liberi di uscire, alle 11 massimo si rientra, fate attenzione, grazie!- Finalmente! Le serate libere sono quelle che preferisco, libera di vivere e godermi la città senza costrizioni o lezioni, libera di guardare ogni angolo anche il più remoto con la stessa intensità con cui guardo i quadri del Musee D’Orsay e provare lo stesso trasporto. La sindrome di Stendhal dev’essere nata qui, non ne ho la certezza ma lo credo fermamente.
-Ti va di fare 4 passi con me?- Ha preso coraggio, si è buttato, mi piace, mi è piaciuto dal momento in cui gli sguardi si sono incontrati la prima volta sollevando gli occhi dal libro che avevamo davanti. -Si, certo. Dove andiamo?- -Notre Dame?!-
La ragazza con la fisarmonica è ancora li, un bellissimo valzer esce dalle dita che giocano veloci con i tasti dello strumento, sembra stia suonando per noi. -In Argentina c’è uno strumento così, si chiama bandoneon…- Il primo bacio, il primo amore, la luna sopra la cattedrale, quella musica delicata che accompagna le notti di Parigi… Le campane suonano, si dice che quando ci si innamora si sentano suonare le campane. Le campane di una Cattedrale che racconta ad ogni rintocco amori, sogni, sospiri, attimi indimenticabili di intere generazioni, di giovani e meno giovani che si sono innamorati, abbracciati, baciati, consolati, lacrime e sorrisi di ogni razza, colore, nazionalità, idioma del mondo. Il primo amore non si scorda mai
“Per un attimo qui, ho creduto di essere immortale.” —Midnight in Paris—