La vigna di Angelica
Lunghi filari di viti si adagiano sui
morbidi pendii di Borgofranco.
Da
due secoli la famiglia Brugliani è
proprietaria di quell’antico borgo e
di quelle vigne, curate con pazienza
per trarne vini pregiati e inimitabili.
A
trentacinque anni, Angelica è l’erede
della tradizione e del patrimonio famigliare.
Madre, moglie, imprenditrice di
successo: tutto sembra perfetto nella
sua vita.
Solo lei sa che dietro quella
facciata si nasconde una zona d’ombra,
fatta di menzogne – quelle del
marito – e di sogni infranti.
Una sera,
mentre è in sella alla sua moto, l’amarezza
e i pensieri pesanti prendono il
sopravvento e Angelica, in preda al
pianto, non si accorge che l’auto di
fronte a lei sta frenando.
L’urto è molto
violento, ma per fortuna privo di
conseguenze gravi, sia per lei sia per il
conducente dell’automobile, Tancredi
D’Azaro.
Angelica non sa ancora che
quel nome è sinonimo di alta cucina
in tutto il mondo.
Ed entrambi ignorano
che, dopo quell’incontro fugace,
il destino tornerà a intrecciare le loro
strade, suscitando la tentazione di un
nuovo inizio.
Magari da vivere insieme,
chissà: starà a loro scegliere, facendo
i conti con il peso del passato
e le responsabilità del presente, con
il desiderio di cambiare e quell’istinto
passionale che li anima.