Le recensioni
Qualcosa di buono
Sinossi: Perché Alessandra Pluda Cavalli ha destinato gran parte della propria eredità alla giovane Lula, la custode del suo stabile? Se lo chiedono sconvolti e increduli non solo il marito e i figli, ma la stessa destinataria di quella sostanziosa fortuna. Certo, la signora si fermava spesso da lei in portineria, per gustare le piccole squisitezze che le preparava e per scambiare qualche confidenza, ma da lì a giustificare un lascito tanto importante. Una spiegazione però c’è, e affonda le sue radici in un segreto di famiglia gelosamente custodito: quando Lula lo apprende, ne resta colpita, ma non cambia idea. I soldi aiutano a vivere meglio se li usiamo anche per aiutare gli altri. Una convinzione che sembra condivisa dall’affascinante dottor Guido Montini, che un giorno il caso mette sulla strada di Lula.
Vi ho parlato nella prima recensione del romanzo di Sveva che ha da sempre un posto speciale nel mio cuore: 6 aprile ’96. Il primo letto e che mi ha permesso di conoscerla come scrittrice. Nel tempo poi mi sono resa conto che ogni sua storia ha fatto parte di un periodo specifico della mia vita. Qualcosa di buono è stato un romanzo che ho letto in un periodo un po’ difficile, in cui mi sentivo molto giù di corda. Lo cominciai una sera e da subito entrai in sintonia con la storia di Lula, il suo mondo all’apparenza semplice ma in verità affascinante. Un mondo che custodisce le vite di molte persone. La custode… credo che non ci sia terminologia più appropriata per rappresentare al meglio questo lavoro davvero unico e speciale, più di quanto si possa immaginare. La storia ci porterà a conoscere personaggi interessanti, vite che girano intorno alla giovane Lula e che ci faranno scoprire segreti prima d’ora mai svelati…