Le recensioni
Lui, lei e il Paradiso
Carissima Signora Sveva,
intanto le porgo i miei saluti e auguri di buon anno.
Mi chiamo Marinella, nome che mal sopporto ma che ha come unica consolazione la meravigliosa canzone di Fabrizio De André.
Le scrivo perché, a Natale, ho ricevuto da parte di mia sorella che segue assiduamente le sue pubblicazioni, il suo ultimo libro.
Per me leggere equivale a respirare già dalla tenera età ed accolgo sempre, con grande entusiasmo, un regalo di un libro. In genere preferisco scegliere autonomamente le mie letture, ma sono aperta ad ogni genere di scrittura.
Ho iniziato così la lettura del suo ultimo libro e nel giro di un paio di giorni, con entusiasmo, sono arrivata alla pagina 349, ma lì mi sono fermata.
Lei si chiederà :”perché”?
…infermiere bellissime per gli uomini, infermieri palestrati per le donne, ecc.
Non le sarà difficile immaginare…….ho quasi 63 anni ma ,come fosse ieri, mi ricordo con quale audacia ebbi il coraggio di trasgredire le regole all’età di 17 anni.
Lasciai il Liceo Classico che frequentavo, dopo aver superato il Ginnasio e la prima liceo, a marzo, per seppellirmi in un convitto della scuola infermieristica di un Ospedale ed uscirne tre anni dopo con il diploma…Da lì ebbe inizio la mia vita estremamente reale…e conclusi contemporaneamente anche il mio percorso liceale. Ora, Scienze infermieristiche è un corso di laurea….Dio piacendo….
….la mia vita professionale mi portò ad attraversare, per mia precisa scelta, i vari gironi dell’inferno che avvolgono l’esistenza umana, compresa la pandemia (che mai avrei pensato di dover affrontare nel corso della mia vita lavorativa)…..ma non è questo nè il momento nè il contesto in cui specificare…parrebbe un’ostentazione e non lo è, e non è questo il punto.
Io la stimo molto, perchè Lei ha quasi l’eta di mia madre ma ha ancora l’energia di una rampante, ventenne giornalista….ma la prego ; certi temi sono di una delicatezza particolare e certe frasi purtroppo fanno presa…….non parlo per me,che ,ormai, “LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CHE ENTRATE”…ma lo dico per rispetto verso tutti quei colleghi giovani che con grande professionalità devono affrontare grandi responsabilità di cura nei vari ambiti. Farli apparire come delle Barbie o dei Big Jim ,agli occhi dei lettori, è profondamente ingiusto e superficiale……quindi, come non rimpiangere “addio alle armi” dopo avere letto la pagina 349 del suo ultimo libro?
Mi perdoni per la mia malcelata impertinenza….continuerò a leggere i suoi libri… ma questo ultimo lo chiuderò alla pagina 349. Lo faccio perchè potrei sentirmi come Marinella di Fabrizio De Andrè…… che scivolò in un fiume a Primavera…e anche se il vento la portò sopra una stella, da quella stella ,lei,non tornò.
con stima
Marinella Cislaghi Brivio