Tante storie magiche
In fuga dal destino
Un rito rinnova il miracolo di un evento con gesti banali, dal significato dirompente. È un big bang che esplode mentre i calici si toccano. Il brindisi di auguri per il compleanno squarcia il nero telo stellato e la nascita di un lustro fa si manifesta, ora.
Sono nata il 22 luglio alle 20.40. È usanza brindare a quell’ora ogni anno, un rito voluto da mio padre e ripetuto per 46 anni. Poi la sua luce si è spenta… ho continuato a brindare senza di lui, con l’affanno e la tristezza di aver perduto per sempre il vero sapore di quel gesto accompagnato dal suo sguardo orgoglioso e sorridente. Finché non è accaduto un fatto straordinario.
Domenica 22 luglio ero a Parigi. Sono fuggita dal mio cinquantesimo, come per schernirlo, per ignorarlo. In realtà il viaggio era il regalo per la comunione di Matilde, tre giorni a Euro Disney e due giorni a Parigi. Il caso ha voluto che cadessero in quella ricorrenza, perché Gianluca aveva le ferie proprio dal 19 al 23.
Nel tardo pomeriggio siamo usciti dal nostro albergo nel Marais e ci siamo diretti verso la spiaggia di Parigi, ovvero la Senna : ombrelloni e sdraie sugli argini e locali per aperitivi con musica dal vivo. Un incanto. Ci siamo seduti al Marcounet dove coppie ballavano lo swing nella strada sulle note di una musica jazz. Un’aria anni trenta si respirava dagli abiti delle donne e dai passi saltellanti di quel ballo ormai desueto. Abbiamo danzato e mangiato deliziosi stuzzichini e pollo con baguettes. Alla fatidica ora abbiamo brindato. Ci siamo alzati e abbiamo proseguito la camminata sotto un sole ancora alto nel cielo. E poi quella canzone… il miracolo.
Un mese fa si è sposata mia sorella. Ho deciso di cantare Stand by me, perché mio padre la cantava spesso. Volevo che lui fosse presente a quel momento importante attraverso la mia voce. E così è stato… ho cantato con mio cugino, temevo di emozionarmi troppo.
Quella sera, su Parisplage, in un angolo sotto un ponte, alle 20.45, ora in cui mio padre mi ha vista per la prima volta, un gruppo inizia a intonare: When the night has come and the land is dark and the moon is the only light you see… No I won’t be afraid just as long as you stand… Stand by me.
Il big bang: lui era lì. E io cantavo con lui. La Senna era un quadro di Monet, con i riflessi arancioni sull’acqua e una sfera rossa in cielo.
Sono fuggita o forse avevo un appuntamento con il destino.
La mia famiglia, Monet , mio padre e io.