Tante storie magiche
LA STORIA DI UN ANELLINO D’ORO CON LA PIETRA DI TURCHESE
C’era una volta (circa 30 anni fa) una bambina di nome Stella. La bambina frequentava una scuola circondata da un bellissimo parco verdeggiante di piante e di aiuole con coloratissimi fiori. La sua classe elementare non era molto numerosa, era però una classe mista e fra i maschietti Marcellino era il compagno preferito.
Marcellino era un ragazzino buono, gentile, servizievole, educato ed anche bellino. Proveniva da una famiglia aristocratica, abitava a Milano, ma i suoi famigliari facevano parte della Napoli bene. Suo nonno, ad esempio, era un noto avvocato napoletano e aveva un avviatissimo studio nella capitale.
Stella era una bimba carina, con i riccioli biondi e gli occhi verdi. Aveva un visetto gentile con pelle chiara che la faceva sembrare una bambolina di porcellana. Entrambi i bambini a scuola erano considerati intelligenti. In classe si facevano notare per la loro perspicacia, per la loro capacità di apprendimento. Stella era anche la classica ragazzina furbetta, che faceva incantare chi la avvicinava e Marcello, per questo, ne rimaneva affascinato.
I due studiavano insieme, facevano i compiti insieme, negli intervalli giocavano insieme nel bellissimo parco della scuola.
Il tempo passava, forse qualche mese in tutto, quando Marcellino, sempre più affascinato da Stella, un giorno a lei si dichiarò.
Con parole semplici, ma piene di sentimento, aprì il suo cuore colmo di amore, ma lei rifiutò.
Quella sera Marcellino pianse a lungo fra le braccia di sua madre. La poveretta però, ignara di tutto, non sapeva come consolarlo e ne rimaneva addolorata.
Il giorno seguente il ragazzino tornò alla carica, dichiarazione all’amata di giorno e lacrime disperate la sera al ritorno a casa fra le braccia della madre.
Stellina, ferma nei suoi propositi, gli rispondeva sempre di “No!”.
Avvenne che un giorno Marcellino si spinse oltre, doveva riuscire a sfondare, a conquistare, a convincere. Le disse: “Stella mi vuoi sposare? Se mi sposerai ti regalerò un meraviglioso appartamento. Allora io sarò avvocato, avrai anche, per la tua professione, un bellissimo studio. Il mio studio invece, sarà quello del nonno.” Ma Stellina rispose: “No!” E di rimando : “Stella se mi sposerai ti darò una governante che ti servirà in tutto e per tutto, come una regina” . Ma anche a questa golosissima offerta, Stellina rispose: “No!”.
Ed ecco la terza ed ultima offerta: “Stellina, le disse Marcello, se mi sposerai ti farò venire a prendere con una favolosa Cadillac”. Ma anche a questo meraviglioso dono, Stella rispose: “No!”.
Pianse Marcellino, pianse a lungo e commosse la madre con il racconto della sua dolorosa storia. La madre allora telefonò alla madre di Stellina, che conosceva personalmente. “Le dica signora, implorò la madre di Marcello, di non fare piangere così il mio bambino. “
Qualche giorno dopo Marcellino, sempre più ardito e deciso, prese la mano di Stella e le infilò al dito un anellino d’oro con una pietra di turchese. Purtroppo il gesto fu fatto in classe e la maestra se ne accorse. Fulmini e saette!!!
L’anellino aveva un certo valore, forse Marcello lo aveva rubato per donarlo all’amata? L’insegnante era furente. Tutta la sua disapprovazione rendeva ancora più acido quel viso asciutto e scarno della donna ormai avanti negli anni.
Con un tono tumultuoso ordinò a Marcello di uscire dall’aula e alla povera bambina scrisse una nota sul diario senza eguali. Non contenta, l’insegnante telefonò ad entrambe le madri…ma fine della storia: entrambe le madri erano perfettamente a conoscenza della cosa.
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E’ una storia vera, un fatto realmente vissuto. Margherita Stella è ora un medico, Marcello un avvocato. L’anellino è ancora lì, chiuso in un cassetto e se lo guardi, con un sorriso ti racconta questa storia.