Le recensioni
Come ascoltare i miei nonni
Il primo romanzo della mia autrice preferita mi è stato prestato da mia suocera dicendomi che era uno degli ultimi libri più belli che avesse letto. Era “Palazzo Sogliano“. Finita la lettura rimasi con un “wow!” stampato sulla bocca. Mia suocera me ne prestò un secondo “Caterina a modo suo” e da lì ho deciso che la sig.ra Bice mi avrebbe aiutato a rivevere la magia dei racconti dei miei nonni sussurrati le sere d’estate tra un ghiacciolo e una partita a pallone nel cortile della corte dove abitavamo.
Rivivo la loro storia attraverso le sue. Rivivo i loro tabù, le loro avventure, le loro guerre, le loro abitudini, il bel dialetto milanese con i suoi modi di dire… ma anche le mie realtà che sembrano ormai lontane anni luce nonstante io abbia solo trent’anni. Vivevo in un paesino vicino a Magenta, la nostra casa era una vecchia cascina in una corte, i miei nonni avevo bestie e campi, c’erano le tradizioni e gli obblighi. Leggendo i suoi libri mi sembra di far più parte della generazione dei miei nonni che non di quella moderna.
Le sere d’estate stavo con loro in cortile, le sere d’inverno mi accucciavo tra loro sul divano, e prima del bacio della buona notte mi raccontavano il loro primo incontro (ovviamente combinato dopo una giusta intercessione), del mio nonno affiliato da una famiglia dopo l’abbandono in orfanotrofio, dell’arrivo degli americani sui carri armati che distribuivano soldi e sigarette, dei bombardamenti, del lavoro nei campi, delle processioni con la statua della Madonna e di tante altre piccole cose che col senno di poi avrei voluto ascoltare con maggiore attenzione.
Ero piccola ma pendevo dalle loro labbra, poi con l’adolescenza (l’età della stupidera) ho perso un po’ questa bella abitudine, e i loro racconti si sono un po’ persi nei miei ricordi.
Beh, uno via l’altro ho letto tutti i suoi romanzi sig.ra Bice. La prego non smetta mai di scrivere. Non riesco a non innamorarmi di questi uomini così imperfetti ma così uomini come non ne esistono più. Io mi ritengo molto fortunata ad avere al mio fianco mio marito che in quanto a classe e valori rispecchia molto i canoni dei tempi che furono, ma mi rendo conto viaggiando ogni giorno sui mezzi pubblici che ho la fortuna di avere al mio fianco un dono raro.
Mi sono rispecchiata in molte delle sue protagoniste per un verso o per l’altro…spesso mi sono sentita contrariata dai loro comportamenti talvolta troppo simili ai miei. Altre volte avrei voluto urlargli che non erano degne di quell’uomo che era capitato sul loro cammino, altre che dovevano metterci più impegno per tenerselo strette.
La cosa che adoro dei suoi romanzi è che spesso racconta almeno tre generazioni in ogni storia… e l’ultima spesso coincide con la mia. Il che riesce ancor di più ad aiutarmi ad immedesimarmi. Mi piace riscontrare spess,o nei suoi protagonisti, l’affiatamento che io avevo con i miei nonni, e riscopro nei tre libri più autobiografici di avere affinità anche con Lei.
Per non parlare poi dei libri dove si sofferma sulla cucina milanese… quanti ricordi. I miei libri sono pieni di sottolineature e noticine perchè tutto quello che mi torna alla mente grazie alle sue parole, voglio fermarlo per poterlo poi raccontare a mia figlia.
Grazie di tutto sig.ra Bice.